Per Ferdinando Bologna fu eccellente caposcuola, e tra i suoi allievi ci furono anzitutto “il futuro espressionista della Cappella Caldora nella Badia Morronese”, anche lui anonimo. Il nome convenzionale di Maestro della Cappella Caldora gli fu dato per questo ciclo pittorico. Ma lavorò insieme alla bottega del Maestro di Beffi, nella Chiesa di S. Giovanni Battista a Celano. Il terremoto del 1915 permise la scoperta di affreschi quattrocenteschi nelle campate della navata di destra e di una Madonna nello spicchio della volta a crociera. “Ferdinando Bologna ha significativamente interpretato come opera giovanile di Andrea Delitio di Lecce dei Marsi che […] segna i suoi esordi avvenuti pertanto nell’ alveo della bottega del cosiddetto maestro di Beffi e di S.Silvestro nella quale già militava il già visto maestro della Cappella Caldora”. Per lui costituirebbe “l’antefatto geograficamente più vicino e più congruo: appunto quello abruzzese del Maestro di S.Silvestro e di Beffi ”, dell’attività giovanile del Delitio che poi ebbe altra evoluzione. Allievo del Nostro sarebbe anche Giovanni da Sulmona.
Nella Chiesa di S. Francesco a Castelvecchio Subequo, gli affreschi della fine del Trecento con scene della vita del Santo presentano due stili diversi. “[…] il primo orienta essenzialmente verso la pittura umbra, mentre un secondo maestro, dai colori vivaci, sembra raccordarsi alle esperienze del locale ma non meno autorevole Maestro di Beffi”.
Il Maestro di Beffi fu dunque un artista importante, con numerosi allievi famosi. Visse e lavorò a lungo nei dintorni del Sirente (Celano, Castelvecchio Subequo, S. Maria del Ponte) oltre che a L’Aquila. Ai beffesi piace pensare che sia stato uno dei tanti giovani emigrati dal paese, attratto dall’arte invece che dagli studi di medicina, legge, lettere, teologia o ingegneria, che rendevano Beffi “il paese dei laureati”, visto il rapporto laureati / abitanti. Nonostante l’economia si reggesse su terre povere, create con le macere, bruciate dal sole d’estate e dal gelo d’inverno, all’ombra del Sirente, quadro natale del nostro pittore.
Fosco de Paulis