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Il maestro di Beffi e i suoi allievi

Il Calendario della Valle Subequana, che esce per il terzo anno, ha dedicato  ampio spazio al Maestro del Trittico di Beffi, chiamato così perché il suo capolavoro è sicuramente il trittico. La copertina riporta l’intero, e i mesi di Maggio,  Novembre e Dicembre i particolari.

Non si conosce la vera identità del pittore, operoso e fecondo nel secolo XV. Non si limitò alla Vallata, ma sembrano suoi anche gli affreschi nella Chiesa aquilana di S.Silvestro, scoperti dopo la rimozione di sovrapposizioni barocche. Ferdinando Bologna glieli attribuisce “ricostruendo la figura   e il percorso  della prima importante personalità pittorica del ‘400 in Abruzzo, da lui, anche  in seguito denominata  Maestro di S.Silvestro o di Beffi.” (Enzo Carli : Arte in Abruzzo). (Nello stesso S. Silvestro si trovava, nella cappella Branconio, la Visitazione di Raffaello, ora al Museo  del  Prado di Madrid).

Il Maestro è autore anche di una tempera su tavola raffigurante l’Albero della croce o delle Sette Parole, già nella Chiesa di  Santa Maria Paganica a L’Aquila e ora al Museo Nazionale d’Abruzzo di Arte Sacra.Secondo Maria Andaloro e Ferdinando Bologna sarebbero opera sua anche le miniature del Messale Romano della Biblioteca capitolare di Chieti.

Il Trittico è composto da tre  tavole di legno montate in una grande cornice dorata, la carpenteria. I dipinti laterali  si chiamano scomparti. Il tutto è a tempera su tavola  e rappresenta, al centro, la Madonna in trono con il bambino, nel comparto di sinistra la Natività e l’annuncio ai pastori e, nel comparto di  destra, la morte di Maria  e l’incoronazione. Ora si trova nel Museo  Nazionale d’Abruzzo  di Arte Sacra, ma originariamente fu nella collegiata di S. Maria Assunta, subito a valle della frazione di S. Maria del Ponte, nel comune di Tione.

(continua)